Description
Il sito, in cima a un’altura presso Pecetto Torinese, immerso nella vegetazione, è stato individuato nel 1991 dai volontari del Gruppo Archeologico Torinese (GAT), a seguito di una ricognizione occasionale (G. Zucco) basata sulle indicazioni dello storico Aldo Settia, e subito segnalato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte.
La locale tradizione storiografica e le voci popolari avevano erroneamente identificato il sito della antica chiesa dedicata a San Vittore, citata dalle fonti, con la sommità del Bric omonimo (in dialetto: Bric San Vitèr); ad esempio, in un testo del 1962 lo storico locale Nicolao Cuniberti afferma che tale edificio sorgeva su un colle dominante Pecetto, detto appunto dalla sua chiesa “Bric San Viter” (italianizzato in “Bric San Vito”). Le ricognizioni del GAT hanno invece sin da subito evidenziato che i ruderi presenti sulla sommità non hanno nulla a che vedere con la chiesa di S. Vittore ma sono riferibili a una costruzione fortificata medievale della quale, tuttora, non si hanno notizie documentarie. Nelle vicinanze, peraltro, sono state individuate le mura di una struttura absidata che è riconducibile alla chiesa citata.
L’indagine del sito ha interessato il castrum che occupa la parte sommitale del bric, fortificata da una cortina muraria continua che ne segue il profilo, disegnando un poligono di poco meno di 600 mq. L’area così delimitata è circoscritta da un fossato artificiale con andamento a spirale, che sale verso la porta d’ingresso. La struttura comprende anche due torri, una delle quali, la cosiddetta “torre grande”, sembra essere la struttura più antica del sito, mentre l’altra, la “torre piccola”, situata presso l’ingresso, si direbbe più che altro un rinforzo difensivo posto nella zona strategicamente più delicata.
Ben prima che sorgesse la struttura medievale, l’area del Bric San Vito fu sicuramente abitata e frequentata almeno fin dalla seconda età del Ferro, quando qui esisteva un piccolo insediamento dei Taurini con funzioni di emporio. Di questo villaggio sono state trovate notevoli evidenze archeologiche.
Il materiale raccolto in superficie, nell’area sommitale e lungo le pendici fino al vallo, e nel corso delle campagne di scavo attesta diverse fasi di frequentazione a partire dalla tarda età del Ferro. La presenza di materiali ceramici d’uso comune e nobiliari, tra i quali alcune pedine del gioco degli scacchi, confermano l’occupazione dell’area almeno fino al XIV secolo. Nel corso delle ricerche di superficie sono state rettificate le pareti di uno scavo circolare (forse un intervento clandestino, forse il risultato della rimozione di una postazione contraerea), profondo quasi due metri, che ha permesso di osservare in anteprima la situazione stratigrafica del terreno: negli strati sovrapposti, visibili in sezione, si potevano infatti distinguere livelli preistorici, romani e medievali.
Sitografia: http://archeocarta.org/pecetto-torinese-to-bric-san-vito/
La locale tradizione storiografica e le voci popolari avevano erroneamente identificato il sito della antica chiesa dedicata a San Vittore, citata dalle fonti, con la sommità del Bric omonimo (in dialetto: Bric San Vitèr); ad esempio, in un testo del 1962 lo storico locale Nicolao Cuniberti afferma che tale edificio sorgeva su un colle dominante Pecetto, detto appunto dalla sua chiesa “Bric San Viter” (italianizzato in “Bric San Vito”). Le ricognizioni del GAT hanno invece sin da subito evidenziato che i ruderi presenti sulla sommità non hanno nulla a che vedere con la chiesa di S. Vittore ma sono riferibili a una costruzione fortificata medievale della quale, tuttora, non si hanno notizie documentarie. Nelle vicinanze, peraltro, sono state individuate le mura di una struttura absidata che è riconducibile alla chiesa citata.
L’indagine del sito ha interessato il castrum che occupa la parte sommitale del bric, fortificata da una cortina muraria continua che ne segue il profilo, disegnando un poligono di poco meno di 600 mq. L’area così delimitata è circoscritta da un fossato artificiale con andamento a spirale, che sale verso la porta d’ingresso. La struttura comprende anche due torri, una delle quali, la cosiddetta “torre grande”, sembra essere la struttura più antica del sito, mentre l’altra, la “torre piccola”, situata presso l’ingresso, si direbbe più che altro un rinforzo difensivo posto nella zona strategicamente più delicata.
Ben prima che sorgesse la struttura medievale, l’area del Bric San Vito fu sicuramente abitata e frequentata almeno fin dalla seconda età del Ferro, quando qui esisteva un piccolo insediamento dei Taurini con funzioni di emporio. Di questo villaggio sono state trovate notevoli evidenze archeologiche.
Il materiale raccolto in superficie, nell’area sommitale e lungo le pendici fino al vallo, e nel corso delle campagne di scavo attesta diverse fasi di frequentazione a partire dalla tarda età del Ferro. La presenza di materiali ceramici d’uso comune e nobiliari, tra i quali alcune pedine del gioco degli scacchi, confermano l’occupazione dell’area almeno fino al XIV secolo. Nel corso delle ricerche di superficie sono state rettificate le pareti di uno scavo circolare (forse un intervento clandestino, forse il risultato della rimozione di una postazione contraerea), profondo quasi due metri, che ha permesso di osservare in anteprima la situazione stratigrafica del terreno: negli strati sovrapposti, visibili in sezione, si potevano infatti distinguere livelli preistorici, romani e medievali.
Sitografia: http://archeocarta.org/pecetto-torinese-to-bric-san-vito/
Indirizzo e punti di contatto
Prénom | Description |
---|---|
Adresse | Strada della Vetta, 33 |
Téléphone | 388.8004094 |
Site | http://www.archeogat.it/ (Ouvre dans un nouvel onglet) |
Carte
Indirizzo: 2PHV+FC, 10020 Pecetto Torinese TO, Italia
Coordinate: 45°1'44,6''N 7°44'31,8''E
Indicazioni stradali (Ouvre dans un nouvel onglet)
Modalità di accesso
Accesso libero su sentiero boschivo con notevoli dislivelli.
Accessibile solo per persone senza difficoltà di deambulazione